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21/09/2017 - A FINE SETTEMBRE PARTE LO SCAMBIO AUTOMATICO DI DATI FRA GLI STATI

Fra un anno il numero totale sarà di 102, una cifra davvero ragguardevole; ma anche oggi, con il raggiungimento di quota 49 entro fine settembre 2017, non ci si può lamentare, aggiungendo che fra i pionieri, una volta tanto, troviamo il nostro Paese. L’argomento relativo alla breve introduzione numerica di poche riga sopra è lo scambio automatico di informazioni fra gli Stati, che si sostanzia nell’invio fra i diversi Paesi dei dati sui conti correnti e sugli investimenti dei contribuenti considerati di “reciproco interesse fiscale”; come anticipato, con l’aggiunta di altri 53 Paesi saranno ben 102 quelli che, superando il segreto bancario, adotteranno il Crs – Common reporting standard. Ad annunciare queste importantissime novità nel rapporto fra gli Stati per il controllo della legalità in ambito fiscale è L’Ocse. È sempre l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico a comunicare che oltre a quelli già sottoscritti, stanno per essere attivati altri accordi bilaterali, aggiungendo che “il corrente mese di settembre sarà ricordato come una data storica, con 49 paesi che effettueranno il primo scambio automatico di informazioni, concretizzando così l'impegno politico di combattere l'evasione assunto dai governi. Al momento lo scambio automatico è previsto nel 99% delle possibili relazioni bilaterali tra i 49 Stati, in aggiunta, 20 delle 53 giurisdizioni che si sono impegnate a effettuare il primo scambio nel 2018 hanno già posto in essere gli interventi normativi necessari”. Relativamente alle conseguenze di quanto detto, in Italia istituti come banche, Poste Italiane (ma solo per le attività di Banco Posta), Sim, Sgr, Oicr, imprese di assicurazione, società fiduciarie, istituti di moneta elettronica, istituti di pagamento, società veicolo di cartolarizzazione, società emittenti di carte di credito e alcune tipologie di trust hanno l’obbligo di trasmettere i dati: quelli che si riferiscono al 2016 dovevano essere inviati entro il 21 agosto 2017, mentre per quelli del 2017 c’è tempo fino al 30 aprile 2018. Il compito di far circolare alle istituzioni preposte all’estero tali dati spetta all’Agenzia delle Entrate.