27/10/2017 - BONUS PER IL MERIDIONE, CHIARIMENTI DEL MISE
La necessità di intervenire con provvedimenti concreti e a largo raggio sull’economia nostrana è chiara a tutti, specialmente per provare a ripartire dopo la grave recessione che ha profondamente segnato l’ultimo decennio. Tra le iniziative più urgenti rientrano senza dubbio quelle legate a settori, categorie o zone particolarmente in difficoltà, come ad esempio ogni proposta destinata a incidere in maniera chiara e significativa sulla realtà del Meridione. Tra gli interventi più importanti troviamo la legge di Stabilità 2016, che ha istituito, a decorrere dal 1° gennaio 2016 e fino al 31 dicembre 2019, un credito d'imposta per l'acquisto di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nelle regioni del Mezzogiorno (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo). Il programma operativo nazionale «imprese e competitività» 2014-2020 Fers contribuisce al finanziamento del bonus rendendo disponibili da un minimo di 136 mln di euro ad un massimo di 306 mln di euro. Nuovi particolari inerenti alla sopra menzionata Legge di Stabilità emergono dopo la recente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 24 ottobre 2017, n. 249, del decreto 9 agosto 2017, targato Ministero dello Sviluppo Economico. Il Mise infatti ha ritenuto applicabile quanto disposto dall'articolo 65, paragrafo 11, del regolamento (Ue) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013. Dunque, i beneficiari dovranno attenersi al rispetto del vincolo di non cumulabilità dei finanziamenti sulla stessa voce di spesa, assicurando anche, ove richiesto, che i documenti giustificativi di spesa o pagamento contengano, nell'oggetto, il riferimento al programma operativo, al singolo intervento, al codice identificativo del progetto o al codice unico di progetto (Cup). Si tratta di un chiarimento di grande rilevanza che va a completare l’interpretazione di un decreto che, si spera, possa raggiungere l’ambizioso obiettivo di dare slancio alla ripresa economica, e di conseguenza sociale e occupazionale, di una zona in cui permangono purtroppo notevoli complessità di vario livello.