07/11/2017 - A NOVEMBRE PIOGGIA DI IMPEGNI FISCALI SU IMPRESE E LAVORATORI
“Come è ben chiaro a chi si occupa del variegato universo fiscale, il mese di novembre rappresenta un momento molto particolare, perché proprio in tale periodo –dice la Dott.ssa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia- si trova una elevata concentrazione di scadenze, specialmente a carico delle imprese. Proprio questo aspetto merita una riflessione il più possibile completa, realistica e approfondita, poiché il carico fiscale che grava sulle imprese rischia di paralizzare ogni tentativo di rilancio economico e di crescita occupazionale. Fermo restando l’obbligo inderogabile per tutti di contribuire al benessere dello Stato –continua la Dott.ssa Sergio- traspare con sempre maggiore evidenza la necessità altrettanto impellente di individuare le giuste contromisure per poter dare uno scossone reale al mondo del lavoro. E per realizzare l’obiettivo di un significativo aumento dell’occupazione è fondamentale alleggerire il peso fiscale che opprime aziende e lavoratori”.
Il mese appena iniziato è notoriamente quello più denso a livello di impegni fiscali, tanto da essere ribattezzato in maniera informale come il mese delle tasse. Sono diverse le voci che riguardano le imprese e che contraddistinguono questo particolare periodo dell’anno, obbligando le aziende a fare i doverosi e scrupolosi conteggi interni per evitare di dover poi fronteggiare sgradite sorprese a livello economico. Si calcola che il gettito totale delle tasse a novembre 2017 si aggiri intorno ai 55 miliardi di euro, stando almeno ai dati in possesso del Ministero delle Economie e delle Finanze ed elaborati poi dagli addetti ai lavori. La somma è data dal totale di spese quali gli acconti e le addizionali Irpef, l’Ires, l’Irap e le ritenute di imposta: i soggetti interessati sono ovviamente imprese, dipendenti, lavoratori autonomi e possessori di altri redditi.
Nel novero delle diverse voci di spesa prima elencate, e nel complesso calderone delle tasse, la parte del leone è fatta dall’acconto Ires che coinvolge le società di capitali, come ad esempio Spa, Srl o Società cooperative, per citare alcune forme di tali aziende: si calcola che le società di capitali verseranno qualcosa come 14 miliardi di euro. Somme simili, per un totale di circa 13 miliardi di euro, arriveranno mediante il pagamento dell’Iva dovuta dai lavoratori autonomi e dalle aziende; totale che ammonta pressappoco a 11 miliardi di euro per le ritenute che saranno chiamati a versare lavoratori dipendenti e collaboratori. Somme di poco inferiori, ma comunque significative, quelle legate al versamento dell’acconto Irpef, con un totale di 7,7 miliardi di euro, e all’Irap, che porterà all’Erario quasi 7 miliardi di euro. Nel conto totale trovano spazio anche 1 miliardo di euro che arrivano dalle ritenute Irpef dei lavoratori autonomi e 1 altro miliardo dall’addizionale regionale Irpef.
“I numeri raccontano sempre in maniera fedele lo stato di cose di un Paese, specialmente quando si parla di materia fiscale e, più in generale, si tasta il polso alla situazione economica e dei conti pubblici di un Paese. Ma i numeri da soli –è il pensiero della Dott.ssa Maria Emilda Sergio- non bastano a dire tutto, se non accompagnati da un’accurata analisi che può trasformare dei freddi dati in riflessioni necessarie per adottare i provvedimenti più idonei. Ancora una volta, leggendo le cifre e spingendosi un po’ più in là dei numeri nudi e crudi, emerge la necessità di intervenire in maniera urgente e oculata per aiutare il mondo del lavoro. Il peso fiscale che grava sulle aziende nostrane –conclude l’Amministratore Unico del Caf Italia- è senza pari in Europa e con pochi eguali al mondo, e questo è un dato di fatto che non si può non considerare nel valutare la situazione globale della nostra economia. L’auspicio è che si intervenga in maniera concreta per aiutare le nostre aziende e consentire al nostro Paese di risollevarsi, obiettivo possibile però solo se si avrà il coraggio di mettere in atto i necessari provvedimenti per rilanciare l’occupazione, andando incontro alle esigenze di imprese e lavoratori”.