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22/11/2017 - MANOVRA 2018, È TEMPO DI EMENDAMENTI. NOVITÀ SULLA CEDOLARE PER GLI AFFITTI BREVI
La manovra di cui diamo notizie con grande continuità è la protagonista di quest’ultimo scorcio di 2017, anche per via dei lavori ad essa connessi. Un capitolo importante in merito al provvedimento in questione è quello degli emendamenti, che occupano buona parte del confronto politico in materia: basti pensare, a tale proposito, che le novità sono contenute nel fascicolo che comprende qualcosa come oltre 700 emendamenti alla Manovra 2018, segnalati dai gruppi parlamentari e ai quali si dedicherà la Commissione Bilancio sin dai prossimi giorni. Inoltre, a questo corposo insieme di emendamenti vano aggiunti altri possibili emendamenti presentati fuori termine al ddl di conversione del Decreto Legge Fiscale, l’ormai noto DL n. 148/2017; ancora, va considerato il gran numero di proposte che, per materia o per mancanza di copertura, sono state dichiarate inammissibili, che dovrebbero essere più di mille e che potrebbero sperare in qualche recupero dell’ultimo minuto qualora si riuscissero a reperire le necessarie risorse finanziarie. Tra le voci da segnalare, rientra senza dubbio la questione della cedolare secca al 10%, al posto dell'attuale 21%, sugli affitti brevi per i proprietari che scelgono di avvalersi dell'intermediario come sostituto d'imposta, con l'obiettivo di far emergere gli affitti in nero. L'aliquota ridotta si applicherà anche agli affitti conclusi tramite piattaforme elettroniche come Airbnb. Per le locazioni ad uso non abitativo degli immobili sfitti da almeno due anni ubicati nei centri storici potrebbe arrivare la cedolare con aliquota al 15%. Più fondi per le politiche attive del lavoro e per i cosiddetti «caregiver», ossia coloro che si prendono cura di parenti gravemente disabili. Per costoro verrà istituito un fondo ad hoc presso il ministero del lavoro e delle politiche sociali con una dotazione di 47,6 milioni per il 2018, 48,7 per il 2019, 50,9 per il 2020. Servirà a finanziare misure di sostegno a favore di chi si prende cura di familiari malati quali il prepensionamento (anticipo dell'età pensionabile di un anno ogni cinque di servizio prestato come caregiver), lo svincolo dai requisiti per l'accesso all'anticipo pensionistico eliminando per i caregiver la soglia dei 63 anni di età o la contribuzione figurativa per l'accesso alla pensione. Nelle prossime settimane saremo sicuramente in grado di fornire ulteriori chiarimenti in merito all’esito dei lavori portati avanti in questo intenso periodo di attività.