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27/11/2017 - NIENTE DETRAZIONE CON LA FATTURA GENERICA
Stop alle fatture generiche, almeno per quel che concerne la presentazione delle stesse al momento della detrazione al fine di recuperare alcune spese: a decidere e comunicare questa svolta importante è una voce molto autorevole, ossia la Corte di Cassazione, che tra le altre cose ha deciso di arrestare la pratica, assai diffusa nel nostro Paese, di far circolare denaro fra società inquadrando tale dinamica con la formula comune di “spese di consulenza”. I giudici si sono espressi in tal senso per mezzo di una sentenza recente, la n. 27777 dl 22 novembre 2017, sentenza che ha di fatto negato il riconoscimento del beneficio fiscale ad una società a responsabilità limitata intenzionata a detrarre dall’imponibile determinate spese: la fattura recava la nomenclatura consulenza industriale, ma l’Agenzia delle Entrate aveva accertato che la tipologia di attività non aveva a che fare con l’oggetto sociale del fornitore e il Fisco, di conseguenza, aveva provveduto a notificare una rettifica delle imposte sui redditi e dell’Iva. Il contribuente ha provato a rigettare tale interpretazione, impugnando gli atti impositivi, ma prima Ctp e ctr, e lo scorso 22 novembre, per ultima, la Cassazione, hanno dato torto al contribuente. I giudici della Corte, in particolare, affermano che sia in tema di imposizione diretta sia in tema di Iva, la fattura costituisce elemento probatorio in favore dell'impresa solo se redatta in conformità ai requisiti di forma e di contenuto prescritti dall'art. 21 del dpr 26 ottobre 1972 n. 633 e idonea a rivelare compiutamente natura, qualità e quantità delle prestazioni attestate. Inoltre, ricorda ancora la Cassazione, sia ai fini della deduzione dei costi in tema di imposte dirette sia ai fini dell'Iva, incombe sul contribuente l'onere di provare l'inerenza del bene o del servizio acquistato all'attività imprenditoriale.