05/12/2017 - CAF PUNTO DI RIFERIMENTO ANCHE PER IL REI, MA RESTA LA NECESSITÀ DI UN CONFRONTO CON LE ISTITUZIONI
“L’istituzione del Rei, ossia del Reddito di inclusione, ha inevitabilmente riportato a galla una questione che va avanti ormai da molto tempo –sostiene la Dott.ssa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia- e che, purtroppo, dobbiamo constatare continua a non essere affrontata con la dovuta attenzione. Si tratta del riconoscimento del lavoro reale affrontato quotidianamente dai Centri di assistenza fiscale e, più in generale, del ruolo che i Caf hanno nel tessuto sociale del Paese: si tratta di un ruolo –continua la Dott.ssa Sergio- di assoluto rilievo e che diventa sempre più importante agli occhi dei cittadini, soprattutto per quel che concerne la loro necessità di reperire informazioni e indicazioni su questioni di vitale importanza servendosi dell’assistenza di professionisti”.
La Consulta nazionale dei Caf, in un comunicato stampa, ha fatto notare come oramai da diversi giorni gli operatori dei CAF rispondono alle migliaia di cittadini che chiedono informazione sul REI, la nuova misura di lotta alla povertà voluta dal Governo Gentiloni che, secondo le stime del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dovrebbe interessare in questa prima fase oltre 500 mila nuclei familiari. L'avvio di questa nuova misura a soccorso dei più deboli influirà già dal 2017 sulle certificazioni ISEE. I dati in possesso della Consulta Nazionale dei CAF confermano questa previsione con un trend di crescita che dovrebbe portare alla fine di questo anno ad un incremento di oltre 500 mila del numero di ISEE sul dato 2016. Saranno quasi 6 milioni le certificazioni ISEE rilasciate nel 2017 e circa 20 milioni le persone che fanno parte dei nuclei familiari coinvolti: rappresentano un terzo della popolazione di questo Paese. “I CAF hanno assicurato gratuitamente un'assistenza puntuale e qualificata e continueranno a farlo fino alla fine di questo anno” – si legge nella nota. “Non chiederemo compensi ai cittadini e non riceveremo emolumenti dall'INPS per esaurimento delle risorse stanziate appositamente per assicurare questo servizio ai cittadini”, dice ancora il comunicato della Consulta, che si conclude con un appello quanto mai necessario: “Sarebbe opportuno attivare immediatamente un tavolo di coordinamento tra il Ministero del Lavoro, l’INPS, l'ANCI e la Consulta dei CAF in modo da assicurare, nell'immediato e per il futuro, una puntuale e capillare assistenza a tutti coloro che versano in una condizione di grave disagio economico e sociale affinché nessuno che ne ha o che ne avrà diritto, resti escluso da questo sostegno”.
“Alla luce di quanto affermato nel comunicato della Consulta Nazionale dei Caf –aggiunge l’Amministratore Unico del Caf Italia, la Dott.ssa Maria Emilda Sergio- va sottolineato ancora una volta l’enorme sforzo economico e finanziario sostenuto dai Caf nel 2017. Tale sforzo non potrà oggettivamente essere replicato per il prossimo anno, per cui diventa sempre più evidente l’assoluta necessità che le Istituzioni riescano a trovare una soluzione nella Legge di Bilancio 2018 in grado di consentire ai Centri di assistenza fiscale di lavorare con serenità per garantire un servizio imprescindibile di tutela e assistenza sociale a milioni di persone”.