08/04/2016 - COS’E’ LA RITENUTA D’ACCONTO SUBITA DA AUTONOMI E OCCASIONALI
I professionisti e gli intermediari subiscono la ritenuta d’acconto ogni volta che percepiscono redditi per prestazioni di lavoro anche occasionale, di cui dovranno tener conto nella propria dichiarazione dei redditi. La ritenuta d’acconto è una modalità di pagamento anticipato delle imposte, il cui obbligo di versamento è posto dal legislatore a carico del datore di lavoro o committente (sostituto di imposta) che la trattiene al prestatore (sostituito) e la versa per suo conto. Pertanto, la ritenuta di acconto viene trattenuta al prestatore di lavoro autonomo o intermediario; viene versata dal sostituto di imposta, di regola entro il 16 del mese successivo a quello di pagamento, mediante utilizzo del modello F24 con l’indicazione del codice tributo previsto per il tipo di reddito corrisposto, ad esempio i codici più utilizzati sono: 1038 per le ritenute su provvigioni per rapporti di commissione, di agenzia, di mediazione e di rappresentanza; 1040 per le ritenute su redditi di lavoro autonomo e compensi per l'esercizio di arti e professioni I redditi degli autonomi che sono soggetti a ritenuta di acconto sono previsti dall’art.25 dpr 600/73 - Ritenuta sui redditi di lavoro autonomo e altri redditi” e 25 bis-Ritenuta sulle provvigioni inerenti rapporti di commissione, di agenzia, di mediazione, di rappresentanza, procacciatore di affari”. L’art.25 specifica che sono soggetti a ritenuta: “i compensi comunque denominati, anche sotto forma di partecipazione agli utili, per prestazioni di lavoro autonomo, ancorché non esercitate abitualmente ovvero siano rese a terzi o nell'interesse di terzi o per l'assunzione di obblighi di fare, non fare o permettere”. La ritenuta d’acconto per i redditi sopra definiti è sempre dovuta tranne: per coloro che aderiscono al regime forfetario come introdotto dagli art. 54-89 della Legge di stabilità 2015 (L.190/2014); per i compensi con importo inferiore a 25,82 euro corrisposti per prestazioni di lavoro autonomo occasionale da enti pubblici e privati non commerciali, a condizione che non si tratti di acconti di maggior compensi.