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20/12/2017 - IMPRESE CULTURALI, IMPORTANTI NOVITÀ NEGLI EMENDAMENTI APPROVATI

Molto spesso nel nostro Paese convive una doppia e opposta convinzione in merito alla relazione fra la cultura e la ricchezza economica, o meglio relativamente alla necessità di investire risorse di denaro importanti in un settore troppo spesso considerato non di primaria importanza. Accanto a chi però considera quasi un lusso tale settore, c’è chi è persuaso delle grandi potenzialità racchiuse nella cultura, non solo come arricchimento dell’anima, ma anche come apporto all’economia di un Paese che ha come fiore all’occhiello proprio un patrimonio artistico con pochi eguali al mondo. Ad ogni modo, con gli emendamenti approvati in commissione bilancio alla Camera nei giorni scorsi, arrivano significative novità relative per l’appunto al settore delle imprese culturali e creative, in particolar modo per quel che concerne i costi sostenuti in materia di attività di sviluppo, produzione e promozione di prodotti e servizi culturali e creativi. Per mezzo del tax credit del 30% destinato a tali aziende, infatti, si è provveduto a stabilire fondi importanti, così suddivisi: sei milioni di euro in tre anni per il piano arte contemporanea; trenta milioni di contributi per le dimore storiche e per gli interventi di restauro e conservazione delle dimore storiche e dei beni vincolati di proprietà privata; 150 milioni di euro in tre anni per saldare tutti i debiti pregressi dei contributi fermi dal 2012. Gli addetti ai lavori, tra cui il ministro dei beni e delle attività culturali, si sono dichiarati soddisfatti per tali importanti novità, sottolineando ancora una volta come la cultura debba esser posta in una posizione di assoluto privilegio anche nell’ambito delle politiche economiche del Governo.