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18/01/2018 - L’EVASIONE È ANCORA UN PROBLEMA MOLTO DIFFUSO

“Le statistiche e i dati che emergono dai numerosi studi condotti con grande lucidità dagli addetti ai lavori rappresentano sicuramente –sostiene la Dott.ssa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia- una risorsa molto importante per interpretare al meglio la situazione attuale del Paese e per fotografare con grande precisione in che modo determinati fenomeni influiscano, in un certo periodo storico, sulla collettività. Tra i fenomeni che attirano sicuramente grande interesse, perché di notevole impatto sulla salute dei conti pubblici e sulla quotidianità dei cittadini, troviamo l’evasione fiscale. Tanto ancora resta da fare per arginare tale problema, anche se –aggiunge la Dott.ssa Sergio- si sta facendo ricorso a strumenti importanti, come ad esempio leggi più stringenti e collaborazioni messe in atto fra enti e fra i diversi Paesi”.

Uno studio dell’Ufficio valutazione impatto del Senato con il dipartimento di Economia dell’Università Cà Foscari di Venezia ha affrontato il delicato tema dell’evasione per provare a ricalcolare l’entità del gettito perso dallo Stato. Il dato che emerge è abbastanza preoccupante, in quanto la distanza tra tasse dovute e cifre effettivamente pagate è particolarmente ampia per i redditi da lavoro autonomo e da impresa: oltre 20 miliardi. Il risultato è che l'aliquota media effettiva Irpef risulta ridotta di circa 4 punti percentuali, "passando da circa 20% (nel caso teorico senza evasione) a 16% (nel caso dell'imposta con evasione)"; il valore dei redditi imponibili sottratti al fisco sale così fino a 38,5 miliardi, di cui quasi 21 dipendono dall’evasione di introiti da lavoro autonomo e di impresa.

Un concetto chiave per inquadrare con precisione quanto detto è quello di under reporting, con il quale ci si riferisce alla tendenza dei soggetti a mentire sui propri redditi nelle rilevazioni, sottostimandoli nel timore che si possano stabilire collegamenti con quanto hanno dichiarato al Fisco. Ad esempio, traspare come la tendenza a non dire la verità sia abbastanza diffusa e attraversi in maniera trasversale diverse voci: il 23% di imprenditori e autonomi forniscono dati non reali, mentre il 44% dei soggetti intervistati mente sugli affitti. Fanno da contraltare i dati relativi ai lavoratori dipendenti, il cui tasso di evasione si attesta al 3,5%.

“Siamo indubbiamente al cospetto di percentuali e cifre notevoli per quel che concerne il problema dell’evasione fiscale –dice l’Amministratore Unico del Caf Italia- che rimane una delle grandi emergenze del Paese, non solamente per quanto riguarda l’universo fiscale. Ogni anno lo Stato vede svanire cifre altissime per tal emotivo e questo va a danno di tutti i cittadini. Sicuramente occorre trovare strumenti sempre più efficaci –conclude la Dott.ssa Sergio- ma è importante anche e soprattutto la consapevolezza di ogni singolo contribuente di quanto l’evasione sia un fenomeno di estrema gravità. La speranza è che, accanto a un Fisco finalmente più equo e sostenibile, cambi anche l’atteggiamento di tutti rispetto alla necessità di pagare le tasse previste dalla legge”.