Per avere un quadro chiaro della situazione italiana in merito ai più svariati temi, grande rilevanza hanno da sempre le indagini statistiche condotte da soggetti la cui autorevolezza è riconosciuta praticamente in maniera unanime. E proprio da una ricerca condotta da uno di questi soggetti, ossia il Dipartimento delle Finanze, emergono risultati molto interessanti in merito ai redditi nel nostro Paese. In particolare, con riferimento ai dati relativi alle dichiarazioni delle persone fisiche presentate nel 2017, e quindi inerenti ai redditi prodotti nel 2016, balza subito all’occhio la crescita del reddito medio degli italiani; interessante notare però che su 40,9 milioni di contribuenti che hanno assolto gli obblighi dichiarativi, oltre 10 milioni presentano un'imposta netta pari a zero, o perché rientrante nella soglia di esenzione o perché il tributo lordo viene azzerato dalle detrazioni. Se si considera anche il bonus 80 euro, i soggetti senza debiti Irpef aumentano a 12,3 milioni, vale a dire il 30% dell'intera platea. I restanti 28,6 milioni di cittadini hanno versato in media 5.070 euro di Irpef, a fronte di un reddito di 20.940 euro (+1,2% rispetto all'anno precedente). Oltre 1,7 milioni di soggetti hanno dovuto restituire integralmente o parzialmente il bonus 80 euro ricevuto per un importo di circa 480 milioni di euro. Con un reddito imponibile di 843 miliardi di euro, in linea con la crescita tendenziale del Pil, la media pro-capite si è attestata a 20.940. Come già avvenuto negli anni passati, tuttavia, si registra una forbice significativa nella differenza tra Nord e Sud: la classifica è guidata dalla Lombardia (24.750 euro) ed è chiusa dalla Calabria (14.950 euro). Riguardo alle fasce di reddito, al di sotto della soglia dei 15mila euro troviamo il 45% dei contribuenti, che versano il 4,2% del totale Irpef; circa il 50% dei contribuenti è compreso nella fascia che va dai 15mila ai 50mila euro, e questa fatta di lavoratori versa il 57% dell’Irpef totale.