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30/05/2018 - NECESSARIA LA STABILITÀ POLITICA PER PROCEDERE CON LE RIFORME

“La situazione attuale è abbastanza preoccupante per tutti, è inutile nascondersi dietro a un dito –dice la Dott.ssa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia- e gli scenari che si sono materializzati negli ultimissimi giorni non rappresentano sicuramente una conferma delle sensazioni positive con cui il 2018 si era aperto. Si ha la sensazione che già troppo tempo sia trascorso invano e che la carica data da nuove, positive aspettative stia andando pian piano esaurendosi, per lasciar posto alle solite incertezze a ad una instabilità politica, economica e sociale che rischia di vanificare tanti sforzi compiuti. L’auspicio –aggiunge l’Amministratore Unico del Caf Italia- è che presto si trovi una soluzione consona, se necessario anche provvisoria, per poter poi approntare un piano politico duraturo e stabile, capace di affrontare le questioni urgenti con la dovuta lucidità”.

Sono giorni infuocati quelli che caratterizzano il nostro Paese a distanza di 3 mesi dalle elezioni del 4 marzo: l’evento della chiamata al voto degli italiani era stato salutato con grande partecipazione e lasciava presagire scenari migliori per l’Italia, reduce da Governi tecnici e anni di durissima crisi economica e occupazionale. Invece, contrariamente a speranze e previsioni iniziali, tra proposte, accordi, scelte, veti, polemiche infuocate (che in molti casi, purtroppo, trascendono in veri e proprio scontri sopra le righe), la situazione non è ancora ben definita. Restano in ballo diverse importantissime questioni economiche, con la minaccia dello spread alle stelle e di un’Italia che continua ad arrancare a livello europeo.

La speranza di un reale cambiamento legato a una ripresa economica sempre più concreta si è un po’ indebolita, anche perché occorre prendere al più presto delle decisioni capaci di incoraggiare il trend positivo segnalato già sul finire del 2017. Si sta dunque giocando un partita di grandissima importanza che è però necessario chiudere al più presto con scelte oculate e ben ponderate. Intanto, stando agli studi operati dagli addetti ai lavori, anche quest’anno la cosiddetta liberazione fiscale dovrebbe avvenire a inizio giugno: si tratta cioè del giorno a partire dal quale i lavoratori avranno idealmente completato i loro adempimenti verso il Fisco per iniziare a guadagnare per se stessi. Tasse, imposte e contributi, infatti, richiedono per il 2018 ben 152 giorni di lavoro ad ogni contribuente.

“In questo particolarissimo momento ci appelliamo a tutte le forze politiche coinvolte, nonché alle principali cariche istituzionali, affinché possano adoperarsi realmente per il bene e gli interessi del Paese –dice ancora la Dott.ssa Maria Emilda Sergio- tralasciando screzi, incomprensioni e problemi di vecchia data. Ci sarà sempre tempo e modo per un confronto politico sano e costruttivo su tutti i nodi da sciogliere. Ma adeso l’urgenza assoluta è dare stabilità a un Paese in balia degli eventi da troppo tempo, al fine di poter portare a compimento quelle riforme di vitale importanza per il Paese. E speriamo davvero che si provveda al più presto –conclude l’Amministratore Caf Italia- a coinvolgere i professionisti del settore fiscale in una discussione di ampio raggio sul tema delle riforme fiscali, su questioni cioè che non è più possibile lasciare irrisolte”.