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05/06/2018 - CASSAZIONE: F 24 È ATTO PUBBLICO

Falsificare un atto pubblico significa commettere un reato e, considerando che il modello F24 è a tutti gli effetti un atto pubblico bisogna fare molta attenzione nell’affrontarlo. La vicenda a cui facciamo riferimento riguarda un contribuente che aveva falsamente attestato di essere autorizzato da un altro soggetto di portare a compensazione i crediti fiscali vantati da questi a titolo di IVA, con i propri debiti fiscali. Il Tribunale di Alessandria aveva provveduto a condannare il protagonista di questo episodio, ma in appello la Corte Territoriale di Torino aveva corretto il tiro, sostenendo che il fatto andava riqualificato come falso in scrittura privata. A quel punto però il soggetto terzo ricorreva in Cassazione: andando nello specifico, il ricorso afferma che il modello F24 costituisce un atto di fede privilegiata, trattandosi di quel documento tramite cui si attesta il pagamento delle imposte, avvenuto alla presenza del dipendente della banca delegata. A parere della Suprema Corte, il ricorso è fondato e la sentenza impugnata viene annullata con rinvio al Giudice Civile competente. In conclusione, quindi, la condotta del contribuente configura un reato ben preciso, di cui all’articolo 483 del codice penale. La corte afferma infatti che il modello F24 è un documento che “Funge, per la normativa di settore, da attestazione del pagamento delle imposte, avvenuto alla presenza del dipendente della banca delegata, e costituisce la prova documentale dell'adempimento dell'obbligazione tributaria, con efficacia pienamente liberatoria del contribuente.”