06/06/2018 - A GIUGNO IL FISCO TORNA ALLA CARICA: PIŁ DI 53 MILIARDI IN TASSE
“Da molto tempo ormai denunciamo con puntualità e costanza gli enormi problemi legati al rapporto tra i cittadini e il Fisco –sono le parole della Dott.ssa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia- ma purtroppo continuiamo a vedere che i ripetuti appelli lanciati da noi e dagli altri professionisti operanti nel settore cadono nel vuoto e non vengono raccolti da chi di dovere. E tutto ciò va a danno di lavoratori, professionisti, famiglie, insomma di tutti i cittadini contribuenti, stretti tra la morsa di un carico tributario e contributivo fra i più pesanti di tutta Europa e del mondo, e da un sistema di una complessità estrema. Anche pagare le tasse –aggiunge amaramente la Dott.ssa Sergio- può risultare parecchio complicato nel nostro Paese, e contemporaneamente i professionisti che si mettono a disposizione dei cittadini quotidianamente per aiutarli nel loro rapporto col Fisco, lavorano ormai da tempo in una situazione di criticità e incertezza che rende tutto molto più complicato”.
Nelle ultime settimane, e praticamente in realtà per tutto il 2018, l’interesse generale ha avuto come palcoscenico privilegiato le elezioni politiche e le complesse dinamiche all’origine della realizzazione di un governo. Ma adesso, in attesa di vedere quali scelte dovrà compiere il nuovo Esecutivo, il Fisco sembra volersi riprendere prepotentemente la scena in un modo non certo amichevole per i cittadini: il mese di giugno, infatti, è probabilmente il periodo più difficile per i contribuenti, chiamati a districarsi in un insieme complicato e per giunta molto oneroso di adempimenti da fronteggiare.
Giugno infatti si presenta come il mese horribilis per via di una serie di scadenze messe al cospetto degli italiani. Il 30 giugno, giorno che scandisce il giro di boa per l’anno in corso, è anche il termine entro cui ognuno potrà tirare le somme e rendersi conto dell’esborso a cui è chiamato. Famiglie, lavoratori, imprese dovranno infatti versare nelle casse dello Stato qualcosa come 53,3 miliardi di euro in tasse: proprio entro la fine del mese in corso, infatti, bisognerà pagare Tasi/Imu, Iva, Irpef di dipendenti e collaboratori, Irpef delle partite Iva, Tari, Irap e altre imposte che possiamo definire minori. Si tratta insomma di un insieme vasto e costoso di voci che gravano sui contribuenti, i quali in teoria proprio a inizio giugno hanno potuto salutare la cosiddetta “Liberazione Fiscale”, hanno cioè potuto iniziare a lavorare per i propri guadagni, e non più per versare tutto al Fisco.
“Purtroppo, come ribadito in altre occasioni, buona parte del 2018 è passata senza grandi cambiamenti a livello di sistema fiscale. Siamo consci del fatto che le vicende politiche abbiano ovviamente attirato le attenzioni di tutti –dice ancora l’Amministratore Unico del Caf Italia, la dott.ssa Maria Emilda Sergio- e che una situazione di incertezza politica non è la base ideale su cui dar vita a cambiamenti di grande portata e rilevanza. Adesso però crediamo sia necessario intervenire con urgenza per semplificare e rendere più equo e sopportabile il Fisco italiano, mettendo tra l’altro i professionisti del settore in condizione di lavorare con serenità. Il ruolo di chi aiuta i contribuenti ad avere un’idea di Fisco accessibile – conclude la Dott.ssa Sergio- è indispensabile sia a livello pratico, sia a livello culturale e sociale: occorre infatti riavvicinare i cittadini al sistema fiscale, facendolo percepire come utile alla collettività, sostenibile ed equo”.