13/06/2018 - OK ALL’UTILIZZO DEI DATI ANTIRICICLAGGIO PER GLI ACCERTAMENTI FISCALI
“Affinché la ripresa economica possa davvero e compiutamente realizzarsi occorre che vengano messo in atto al più presto iniziative capaci di stimolare investimenti, lavoro e fiducia –osserva la Dott.ssa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia- e tutto ciò richiede lucidità, pazienza e scelte oculate. Accanto a queste complesse dinamiche, un ruolo di straordinaria importanza verrà giocato dal rapporto fra Istituzioni, Fisco e contribuenti: da una parte –continua la Dott.ssa Sergio- come diciamo da tempo, è assolutamente indispensabile che il sistema fiscale venga reso più accessibile, trasparente ed equo. Dall’altra però occorre la partecipazione attiva di cittadini, imprese e colossi aziendali per il rispetto delle regole esistenti, con una parallela attività di controllo per contrastare i fenomeni di elusione ed evasione fiscale”.
La lotta senza quartiere ai reati fiscali continua, con sempre maggiore decisione ed efficacia. Il lungo e indispensabile cambio di atteggiamento su fenomeni che forse in passato venivano considerati meno gravi di tanti altri, e che invece col tempo hanno mostrato per intero la forza dirompente e devastante delle loro dinamiche, riguarda ormai istituzioni e norme ad ogni livello. Proprio la possibilità di contare sulla collaborazione fra le diverse forza impegnate in tale battaglia ha consentito di raggiungere risultati insperati, anche se rimane ancora moltissimo da fare. Un segnale importante è arrivato di recente dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Legislativo 60/18, che prevede l' Attuazione della Direttiva (Ue) 2016/2258 recante modifica alla direttiva 2011/16/Ue per quanto riguarda l'accesso da parte delle autorità fiscali alle informazioni in materia di antiriciclaggio. Il decreto provvede infatti a disciplinare l'accesso da parte delle autorità fiscali alle informazioni in materia di antiriciclaggio, con l’obiettivo di garantire una cooperazione amministrativa efficiente tra gli Stati membri.
In particolare, il provvedimento in questione prevede che i servizi di collegamento designati a fornire alle autorità richiedenti degli altri Stati membri gli elementi utili per lo scambio di informazioni e la cooperazione amministrativa, si servano dei dati e delle notizie contenuti nell'anagrafe tributaria o acquisiti dall'Agenzie delle Entrate nel corso dei propri accertamenti, così come indicato dal Decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 605; inoltre, tali servizi hanno accesso anche ai dati e alle informazioni sulla titolarità effettiva di trust e di persone giuridiche, contenuti nell'apposita sezione del registro delle imprese, in linea con quanto disposto all'art. 21 del Decreto Legislativo n. 231/1997 e successive modificazioni. Registro attualmente in stand by, in attesa che il nuovo esecutivo dia attuazione alla disciplina prevista dal dlgs 90/17 (attuazione IV direttiva antiriciclaggio). Inoltre, per quel che concerne l'espletamento delle indagini amministrative finalizzate allo scambio di informazioni, è consentito all'Agenzia delle Entrate e alla Guardia di finanza l'accesso ai documenti, ai dati e alle informazioni acquisiti in assolvimento degli obblighi di adeguata verifica della clientela conservati dai soggetti tenuti a detto obbligo.
“Siamo assolutamente persuasi della necessità che tutte le forze impegnate in questa irrinunciabile e difficile battaglia per la legalità collaborino e mettano a disposizione dell’interesse comune tutti gli strumenti in loro possesso –sostiene l’Amministratore Unico del Caf Italia- perché occorrono davvero la partecipazione attiva, l’esperienza, le informazioni e l’organizzazione di tutti gli addetti ai lavori per conseguire risultati importanti, a beneficio dell’intera collettività. La legalità –conclude la Dott.ssa Maria Emilda Sergio- non può essere mai considerata un optional, non ci possono essere alibi al mancato rispetto delle regole. La speranza è che tali azioni, unitamente a una riforma fiscale coraggiosa, possano restituire al Fisco un volto più umano, improntato su concetti come sostenibilità ed equità”.