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26/06/2018 - CONTABILITÀ IN NERO, PER LA CASSAZIONE È UN ELEMENTO INDIZIARIO
La recente sentenza della Corte di Cassazione, derubricata come n. 14944/2018, afferma un principio basilare e di estrema importanza, soprattutto se calato nella realtà storica attuale e nel più vasto di segno di lotta all’evasione e all’elusione fiscale, obiettivi di straordinaria importanza negli ultimi anni. La Cassazione infatti, afferma che, in tema di accertamento delle imposte sui redditi, la contabilità in nero rappresenta un valido elemento indiziario, dotato dei requisiti di gravità, precisione e concordanza. Inoltre, sempre nella medesima importantissima sentenza, la Corte, sottolinea come debbano ricomprendersi tra le scritture contabili tutti i documenti, che registrino i singoli atti d'impresa, ovvero rappresentino la situazione patrimoniale dell'imprenditore e il risultato economico dell'attività svolta, incombendo al contribuente l'onere della prova contraria alle attestazioni contenute. Andando più nel cuore della questione, va evidenziato come il recupero a tassazione dei maggiori ricavi si basava su due documenti extracontabili, contenuti in un programma informatico gestionale dei contratti delle Entrate ricorreva per la cassazione della sentenza della Ctr, che, richiamandosi al principio secondo cui la documentazione extracontabile può essere utilizzata anche in presenza di contabilità regolare, ma deve essere comparata con gli elementi emergenti dalla contabilità ufficiale, aveva ritenuto che l'Agenzia non avesse operato alcun raffronto tra i documenti extracontabili e risultati della contabilità, riportando a reddito «l'ambiguo e non chiaro contenuto dei due fogli» rinvenuti.