click 510
27/06/2018 - LA CORTE DEI CONTI EVIDENZIA LE DIFFICOLTÀ DEL FISCO
Che il sistema fiscale italiano non rappresenti esattamente un modello da seguire o imitare è opinione abbastanza diffusa, tanto tra gli addetti ai lavori quanto fra aziende e cittadini, spesso alle prese con richieste di difficile interpretazione, modalità complesse e oneri pesanti a cui provare a far fronte. L’ultima reprimenda verso il Fisco nostrano arriva da una voce molto autorevole, ossia la Corte dei Conti, in occasione della relazione sul rendiconto generale dello Stato e si tratta di un intervento da non sottovalutare, per diverse ragioni. La prima considerazione, di carattere squisitamente tecnico, riguarda gli effetti della rottamazione: dei 17,8 miliardi di euro previsti a seguito delle istanza di definizione pervenute, infatti, ben 9,6 miliardi di euro non sono stati riscossi e rappresentano dei versamenti omessi. Spostandosi su un piano macroeconomico, la Corte fa notare come un livello di debito eccessivo di debito danneggi in maniera importante l’intero sistema economico del Paese e con esso le speranze di crescita, poiché limita fortemente la capacità progettuale sul medio e lungo periodo con riflessi sui tassi di interesse nonché sulla stabilità finanziaria italiana nel complesso. Il sistema fiscale appare dunque, oltre che confusionario e pesante, anche molto precario, considerando anche il fatto che nell’ultimo decennio le numerose situazioni di emergenza e di urgenza hanno generato una situazione di stress continui sul Fisco, fino a offuscarne i principi ispiratori.