I rapporti economici con la Pubblica Amministrazione, soprattutto per quel che concerne i pagamenti elettronici, rappresentano un argomento molto delicato che richiede chiarimenti importanti: a tal proposito le linee guida in materia sono state pubblicate nei giorni scorsi in Gazzetta Ufficiale, in particolare nella serie generale 152 del 3 luglio 2018. Tali indicazioni perseguono lo scopo del legislatore di cogliere le possibilità date dalle nuove tecnologie per rendere più agili e meno complesse le relazioni con le imprese ma anche con i cittadini; obiettivo importante è dunque quello di facilitare e favorire un utilizzo sempre maggiore degli strumenti di pagamento elettronici, soluzione che rende più facile al contempo la messa a punto di processi fortemente automatizzati per la gestione e la riconciliazione dei pagamenti da parte della pubblica amministrazione, nel rispetto delle soluzioni organizzative in essere. Le sopra citate linee guida, come detto pubblicate in Gazzetta Ufficiale, provengono dall’Agenzia per l’Italia digitale, sentita la Banca d'Italia, in attuazione dell'art. 5, comma 4, del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 e successive modificazioni, recante il “Codice dell'amministrazione digitale” (CAD). In particolare, il quadro di riferimento è dato dall'art. 5, comma 1 del CAD che statuisce l'obbligo per le pubbliche amministrazioni di “[...] accettare, tramite la piattaforma i pagamenti spettanti a qualsiasi titolo attraverso sistemi di pagamento elettronico, ivi inclusi, per i micro-pagamenti, quelli basati sull'uso del credito telefonico [...]”. I pagamenti elettronici devono essere accettati dai gestori di pubblici servizi e dalle società a controllo pubblico, oltre che da tutte le pubbliche amministrazioni; tra gli strumenti che è possibile utilizzare, troviamo carte di credito e di debito, bonifici, bollettini postali.