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11/09/2018 - CASSAZIONE: ANCHE SE IN PROCEDURA DI RISTRUTTURAZIONE DEL DEBITO, L’IMPRESA DEVE PAGARE L’INPS
La situazione di crisi di un’azienda, seguita dall’ammissione a una procedura di ristrutturazione del debito, non implica però per la medesima impresa la possibilità di non pagare l’Inps. Tale chiarimento arriva direttamente dalla voce della Corte di Cassazione con la sentenza del 3 settembre 2018, n. 39396, con cui si evidenzia che l’azienda in questione è altresì tenuta a rispettare l’accordo sottoscritto con tutti i creditori. La Corte ha dunque dato ragione a quanto già affermato nei precedenti gradi di giudizio dal tribunale e dalla Corte di Appello di Ancona, chiudendo una vicenda che ha come protagonista un manager. La Cassazione ha fatto notare come la predisposizione di un piano di risanamento è volta a garantire i terzi che vengono in rapporto con l'imprenditore da azioni revocatorie, ma giammai autorizza a ritenere che egli non sia tenuto ad adempiere alle obbligazioni tributarie imposte per legge per il solo fatto di aver predisposto un piano attestato. Secondo la legge «Non sono soggetti ad azione revocatoria gli atti, i pagamenti e le garanzie concesse su beni del debitore purché posti in essere in esecuzione di un piano che appaia idoneo a consentire il risanamento della esposizione debitoria dell'impresa e ad assicurare il riequilibrio della sua situazione finanziaria; un professionista indipendente designato dal debitore, iscritto nel registro dei revisori legali deve attestare la veridicità dei dati aziendali e la fattibilità dei piano». In definitiva, quindi, resta esclusa la revocatoria fallimentare.