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27/09/2018 - PRESTAZIONI OCCASIONALI PER LE STRUTTURE RICETTIVE
L’universo del lavoro vive da anni un momento particolarmente complesso, con la disoccupazione a livelli altissimi e con la necessità di cercare soluzioni anche a livello fiscale e contrattuale capaci di incentivare le assunzioni senza però danneggiare le imprese. In questo difficilissimo tentativo di rilanciare il lavoro, però, non sempre i risultati sono stati all’altezza delle attese e delle speranze e la ricerca di nuove soluzioni continua, con alterne fortune. Per quel che concerne un settore particolarmente interessante per il nostro Paese, e che se adeguatamente valorizzato potrebbe rappresentare uno strumento di grande importanza per il mondo occupazionale nostrano, arriva qualche novità in tal senso: ci riferiamo in particolare alle strutture ricettive. La novità riguarda quindi ristoranti e alberghi, poiché il limite della forza lavoro che consente il ricorso alle prestazioni occasionali è stato portato da 5 a 8. Tali aziende potranno adesso, se hanno alle dipendenze fino a otto (prima cinque) dipendenti a tempo indeterminato, ricorrere al contratto occasionale, purché le prestazioni siano rese dai seguenti soggetti: titolari di pensione di vecchiaia o invalidità; giovani con meno di 25 anni d'età, se regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso istituti scolastici di qualsiasi ordine e grado o a un ciclo di studi presso Università; persone disoccupate; percettori di prestazioni integrative del salario, di reddito d'inclusione (Rei) o altre prestazioni di sostegno del reddito. Per gli altri datori di lavoro, degli altri settori d'attività, invece, resta il divieto di ricorso alle prestazioni occasionali qualora abbiano alle dipendenze più di cinque dipendenti.