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31/10/2018 - PICCOLE E MEDIE IMPRESE IMPANTANATE NEL DEDALO DI SCADENZE E OBBLIGHI FISCALI

“Poco tempo fa abbiamo posto l’accento sull’incredibile quantità di tasse e imposte che gravano sui cittadini –afferma la Dott.ssa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia- in occasione di una comunicazione che si inserisce in un continuum particolare, in un percorso in cui evidenziamo come sia sempre più urgente e necessario far sì che il Fisco cambi pelle e mostri un volto diverso agli italiani. Da mesi e mesi infatti ci soffermiamo su tale necessità: il sistema fiscale italiano è troppo farraginoso –continua l’Amministratore del Caf Italia- cosa peraltro già detta da numerosi addetti ai lavori a livello internazionale, e tale complessità si aggiunge ad altri problemi importanti. Se davvero si vuole far ripartire il Paese occorre rendere le imprese nostrane competitive e appetibili anche per gli investitori esteri, cosa possibile solo con un sistema fiscale più attento alle realtà italiana”.

Scadenze e adempimenti fiscali rappresentano in molti casi un’autentica scure che pende sul capo dei contribuenti; lo stesso destino riguarda anche le aziende, alle prese con innumerevoli obblighi a cui far fronte. Il problema però non è solo il carico fiscale che grava in termini economici sulle aziende, ma anche le lungaggini burocratiche iniziali accompagnate da un sistema se possibile ancora più complicato nei passaggi successivi. Insomma, fare impresa in Italia è davvero, usando un gioco di parole, impresa non da poco. E purtroppo le previsioni per l’immediato futuro non sono particolarmente rosee, con l’aggravante che i segnali negativi riguardano in particolar modo le piccole e medie imprese, ossia una parte fondamentale del tessuto produttivo italiano.

È particolarmente curioso, se non addirittura beffardo, il fatto che per il 2019 sia previsto un significativo aumento del numero di scadenze e adempimenti fiscali per le aziende di piccole e medie dimensione: il 2019, infatti, è l’anno a partire dal quale verrà utilizzata la fatturazione elettronica. Nonostante tale importante novità, che dovrebbe simboleggiare proprio la semplificazione in ambito burocratico, le aziende dovranno affrontare quasi 100 obblighi fiscali, con una pressione fiscale che continuerà ad attestarsi su percentuali altissime: così come per il 2018, che nel 2019 il Fisco graverà per il 41,8%. A onor del vero, alcune società riusciranno a sfuggire (almeno in parte) a questa giungla di scadenze: un’impresa artigiana senza dipendenti, ad esempio, nel corso dei 12 mesi del 2019, sarà chiamata a versare all’erario o a inviare la propria documentazione fiscale all’Amministrazione finanziaria 29 volte, cioè una in meno rispetto al 2018. Un’impresa commerciale con 5 dipendenti, invece, lo dovrà fare 88 volte e una piccola impresa industriale con 50 dipendenti addirittura 99.

“Un cambio di rotta è a nostro modo di vedere più che mai necessario –è il pensiero dell’Amministratore Unico del Caf Italia, la Dott.ssa Maria Emilda Sergio- soprattutto se si vuole ragionare nell’ottica di una ricerca costante di semplificazione e trasparenza. L’universo aziendale italiano ha della sue peculiarità specifiche, uniche in un certo senso, e poggia in maniera decisiva sulla vitalità delle piccole e medie imprese. Il fatto di saper valorizzare questa straordinaria realtà aziendale –conclude la Dott.ssa Sergio- può davvero essere determinante nel processo difficilissimo di ripresa economica a cui il Paese è chiamato. E in tale complicato percorso siamo sempre più convinti che il sistema fiscale possa giocare un ruolo di primissimo piano”.