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05/12/2018 - LOTTA ALL’EVASIONE, PER LA GUARDI DI FINANZA RUOLO SEMPRE PIÙ DI PRIMO PIANO
“Come ampiamente prevedibile, anche il Decreto Fiscale evidenzia come sia necessaria una stretta collaborazione fra tutti gli attori in gioco per la lotta all’evasione –è il pensiero della Dott.ssa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia- per cercare di ridimensionare un fenomeno fortemente radicato su tutto il territorio nazionale e che danneggia in maniera pesante la nostra economia da decenni. Per cui ogni iniziativa che abbia come obiettivo quello di rendere ancora più efficace questa complessa battaglia, portata avanti nell’interesse di tutti i cittadini, non può che essere valutata positivamente –aggiunge la Dott.ssa Maria Emilda Sergio- specialmente in un momento storico delicato come quello in cui ci troviamo oggi.”
Si è molto discusso di recente sulle novità legislative introdotte in materia economica e in particolare ci si è soffermati sulle misure da applicare nel sempre difficilissimo campo della lotta ai fenomeni di elusione ed evasione fiscale. Non sono ovviamente mancate polemiche e discussioni, né correzioni in corso d’opera (probabilmente ancora non esauriti). Ad ogni modo, al netto degli aggiustamenti successivi in merito, prosegue la lotta delle istituzioni contro una delle piaghe sociali ed economiche più difficili da estirpare e tale battaglia si fonda sempre più sulla ormai indispensabile collaborazione ad ampio raggio fra tutti gli addetti ai lavori. In particolare, la Guardia di Finanza potrà contare in maniera sempre più importante su alcuni strumenti particolarmente utili per rendere ancora più efficace il proprio lavoro.
Le attività della GdF, per quel che concerne la possibilità di utilizzare la superanagrafe tributaria, confluiscono nella relazione annuale che l’Agenzia delle Entrate trasmette tutti gli anni alle Camere sui risultati relativi all’emersione dell’evasione. Le banche dati vengono utilizzate da Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate al fine di mettere in pratica piani di intervento antievasione e in generale aumentano la collaborazione e lo scambio di dati. All’interno di questa dinamica di collaborazione e comunicazione sempre più fitta, rientrano le novità del Decreto Fiscale, come appunto l’accesso a tali dati da parte della Guardia di Finanza e il fatto che i dati restino conservati per dieci anni. In definitiva, quindi, il messaggio è quello di continuare lungo il solco tracciato negli ultimi anni, al fine di limitare il più possibile l’evasione e consentire il recupero di ingenti somme di denaro sottratte all’Erario.
“Reputiamo molto interessante e assolutamente necessario che venga promossa la più ampia collaborazione possibile fra lo Stato e gli addetti ai lavori in ambito fiscale –osserva l’Amministratore Unico del Caf Italia, Dott.ssa Maria Emilda Sergio- affinché si possa arrivare a risultati davvero importanti in un ambito particolare e di grandissimo impatto economico ma anche culturale per il Paese. Il concetto di fiducia nelle istituzioni e di responsabilizzazione dei cittadini/contribuenti –conclude la Dott.ssa Maria Emilda Sergio- sono di primaria importanza in un momento difficile come quello attuale e possono trovare applicazione concreta proprio nella prospettiva attraverso cui guardare a un fenomeno diffuso come quello dell’evasione. Anche per questo bisogna sempre puntare a instillare la cultura della legalità, senza dimenticare che anche le istituzioni potrebbero aiutare al riguardo, ad esempio pensando a un Fisco più equo e meno complesso, come più volte sottolineato”.